La leggenda di Beowulf – Robert Zemeckis (2007)

Sembra proprio che l’ultima frontiera della tecnologia oggi sia l’intelligenza artificiale: su internet e sui social pullulano immagini realizzate con questa tecnologia, e ne vengono fuori le cose più incredibili. E secondo me non mancherà molto che un regista decida di utilizzare l’intelligenza artificiale per girare un film.
Che cosa potrà venirne fuori? Personalmente non lo so.
Molti storcono il naso di fronte ai film realizzati con le nuove tecnologie, sostenendo che nulla potrà mai superare una pellicola tradizionale e temono che troppa tecnologia possa inficiare il risultato della pellicola. Io penso che non sia importante tanto il mezzo quanto il fine; non importa quanta tecnologia ci sia all’interno di un film, ma quanta sostanza ci sia dietro.
Un ottimo esempio è secondo me questo film, diretto quasi vent’anni fa dal regista e sceneggiatore statunitense Robert Zemeckis, per intenderci lo stesso che ha firmato Chi ha incastrato Roger Rabbit e Forrest Gump: La leggenda di Beowulf.

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Finalmente un po’ di luce sui secoli bui

di Marino Pagano

Un libro racconta «l’età di mezzo» distinguendo la storia dai tantissimi luoghi comuni come arretratezza, corruzione e eccessiva religiosità. Un viaggio sorprendente nel passato.

Luigi IX e i poveri – miniatura dalle Grandes Chroniques de France – Francia, 4 quarto del XIV sec. – Parigi, BnF.

Cos’è Medioevo, cosa non lo è. Cos’è storia e cosa ideologia. Dove finisce l’idea, per l’appunto, storica di Medioevo e dove inizia la “visione” di Medioevo (o le visioni). Quale il tempo della storia e quale quello della ricostruzione postuma. Ci fu già il grande storico francese Jacques Le Goff a parlare, in un suo famoso saggio (Il lungo Medioevo, Dedalo 2004), di un Medioevo fuori dal suo tempo canonicamente inteso, ossia dalla fine dell’Impero romano alla (inconsapevole) scoperta dell’America. Arriva ora, per Carocci, un libro, a firma di Glauco Maria Cantarella, che prova ad inventariare i temi storici del Medioevo, con il linguaggio classico della dissertazione e senza accademismi o gravosi apparati paratestuali (le note, per intenderci, non ci sono, c’è però una ricchissima bibliografia). Ed ecco, allora, Inventario medievale. Percorsi, storie e protagonisti dell’età di mezzo. Cantarella è stato per anni docente di Storia Medievale a Bologna, allievo del grande storico Ovidio Capitani. È stato docente anche di Istituzioni politiche medievale, il che gli ha permesso molti studi e conoscenze delle strutture del potere del tempo, laico od ecclesiastico che fosse. Conoscere il potere medievale significa carpirne gli uomini, la mentalità, i luoghi in cui si esercitava. Vuol dire sapere cosa anche il pensiero influente del tempo ha elaborato su di sé.

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La cospirazione dell’inquisitore

Se c’è qualcosa che mi dà terribilmente fastidio, quando si tratta di letteratura, sono le etichette.
Sembra che non possa esistere libro che non sia etichettato perbenino e chiuso in un cassetto: fantascienza, storico, giallo, rosa, ecc. E poi ci sono i sottogeneri: poliziesco, spionaggio, thriller, noir… Così ricordo che fu con un certo scetticismo che, su consiglio di alcune comuni conoscenze mie e dell’autrice Giulia Abbate, m’imbarcai nella lettura di questo romanzo, classificato dalla casa editrice come rosa, io che nutro una sonora diffidenza per i romanzi rosa specie se pretendono di essere anche storici, tranne qualche eccezione per la quale è valsa la pena andare oltre la solita copertina “caramellosa”.
Solo che, una volta chiusa la copertina alle mie spalle, mi sono resa conto che mai etichetta era stata più sbagliata: quello non era affatto un romanzo “rosa”, ma un romanzo storico a tutti gli effetti, molto più complesso di quanto non apparisse.

Giulia Abbate, La Cospirazione dell’Inquisitore, Roma, Leggereditore, 2019

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Non c’è due senza tre, ovvero regalo di Natale

A dirla tutta, non è stato un fulmine a ciel sereno.
Più che altro era una speranza: quella che il Centro Studi Femininum Ingenium di Pomezia si fosse affezionato alle Mulieres, tanto da giudicarle degne di essere premiate all’edizione 2013 del concorso letterario Le Parole di Lavinia.
Quello che non sapevo è che Mulieres Salernitanae si sarebbe ritrovato addirittura primo classificato, a pari merito con Iulia Farnesia. Lettere da un’anima di Roberta Mezzabarba, nella categoria romanzi, collezionando così il suo terzo premio letterario consecutivo.
Niente male, come regalo di Natale, no?

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Sulle tracce di una città mediterranea: Salerno nel Medioevo

L’imperatrice Costanza di Sicilia è accolta a Salerno – Miniatura dal “Liber ad Honorem Augusti” di Pietro da Eboli –  Italia meridionale, fine XII / inizio XIII sec – Berna, Burgerbibliothek.

Andare alla scoperta dell’urbanistica della Salerno medievale è un po’ come impegnarsi in una “caccia al tesoro”: questo perché le fonti scritte sono relativamente poche, e le tracce archeologiche sono state pesantemente compromesse dagli intensi bombardamenti della seconda guerra mondiale e dalla sregolata attività edilizia del dopoguerra, nonché dai danni del terremoto del 1980. In più bisogna considerare che il centro storico di Salerno, come quello di tutte le città ricche di storia, è cresciuto su se stesso nel corso dei secoli, e bisogna fare un certo sforzo per immaginare l’aspetto che avesse nel Medioevo: per ricostruire la vera Salerno storica dobbiamo sgombrare il campo da ricostruzioni precedenti e basarci sulle fonti che abbiamo, archeologiche e storiche.

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La democrazia affonda le sue radici nel Medioevo

di Antonio Carioti

Le rivolte popolari del Trecento, sostiene Alessandro Barbero, rivelano nei protagonisti consapevolezza dei loro interessi e chiarezza di obiettivi. Furono semi gettati nel futuro.

Il titolo del nuovo libro di Alessandro Barbero, in uscita il 3 ottobre, può apparire bizzarro: All’arme! All’arme! I priori fanno carne! (Laterza) Si tratta del grido, lanciato da un orologiaio, che diede il via al tumulto fiorentino dei Ciompi nella notte tra il 19 e il 20 luglio 1378: i priori erano i membri della giunta che governava la città, rappresentanti dei ceti abbienti; «fanno carne» significa «ammazzano la gente». A Firenze c’erano già stati disordini causati dai salariati dell’industria tessile e i priori, avvertiti circa un’imminente insurrezione generale, stavano interrogando i sospetti con largo uso della tortura. Le grida dei seviziati misero in allarme l’orologiaio e la situazione precipitò. Ma il volume di Barbero non tratta solo dei Ciompi, riguarda anche altre rivolte popolari scoppiate nella seconda metà del Trecento: in Francia, in Inghilterra, nel Canavese.

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Una genealogia al femminile: Adelaide di Aumale e le sue figlie

Miniatura dalla Psicomachia di Prudenzio – Normandia, XI sec. – Londra, BL.

Aumale oggi è una pittoresca cittadina francese situata nel dipartimento della Senna Marittima, in Normandia. Nel Medioevo era feudo dei Conti di Champagne, fino a che agli inizi del Duecento non fu riunita ai territori di Francia da Filippo Augusto; non tutti sanno, però, che questo territorio ha una solida tradizione di feudatarie donne, in paricolare nell’ultimo scorcio dell’XI secolo.

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La tarantella della salute

Chi l’avrebbe mai detto che i versi del Regimen Sanitatis Salernitanum, così “tecnici” e così poco conosciuti al di fuori degli addetti ai lavori si potessero trasformare… in una tarantella?
Eppure questa è esattamente l’impresa, riuscita alla perfezione, del musicista e compositore Guido Cataldo, che il 5 dicembre scorso ha presentato al Teatro delle Arti di Salerno, con uno spettacolo di recitazione e musica, la sua ultima fatica: ‘A Règula d”a Salute, ossia il Regimen Sanitatis tradotto in Napoletano, ed edito da D’Amato Editore.

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La Scuola Medica Salernitana al tempo di internet

Chir al tempo urgo al lavoro – “Chyrurgia” – Italia, 1250-1325 – Budapest, Eötvös Loránd University.

– Salerno ha due pilastri fondamentali: la Scuola Medica Salernitana e la dieta mediterranea.
Non ha dubbi il prof. Maurizio Bifulco, Napoletano, docente di Patologia Generale e Storia della Medicina all’Università Federico II di Napoli, ma per anni presidente della facoltà di Medicina e Farmacia all’Università di Salerno, dove si è appassionato alla storia della Scuola Medica Salernitana, e autore di diversi articoli scientifici in materia. E ora ha da poco dato alle stampe, insieme alla prof.ssa Rita Aquino, docente al dipartimento di Farmacia all’Università di Salerno, il saggio Trotula de Ruggiero e le piante medicinali mediterranee: da Medioevo alla cosmetologia moderna, per la Robin Edizioni.
Il 25 novembre scorso, in occasione della Giornata della Scuola Medica Salernitana tenutasi al Salone dei Marmi del Palazzo di Città, è stato insignito della Gran Croce al Merito.

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Secondo premio per le Mulieres

Sono lieta di annunciarvi che le Mulieres, dal 15 ottobre scorso, hanno un secondo premio in tasca: quello promosso dall’associazione Enterprisingirs di Napoli legato alla “Race for the Cure”, la maratona per la prevenzione del tumore al seno, ovvero il premio Con Tutto L’Amore che Posso.

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