Quartetto Hartmann, ovvero dialogo con il silenzio.

Forse non poteva esserci location migliore di questa: la chiesa di Sant’Anna in San Lorenzo, che si arrampica sulla parte alta di Salerno, e da cui si gode una vista mozzafiato sul centro storico sottostante e sul golfo risplendente dei colori di un tramonto d’estate. Peccato che la chiesa sia stata completamente rifatta prima nel Seicento e poi nel Novecento, perché il monastero di San Lorenzo ha più di mille anni di storia: fondato alla fine del X secolo come monastero benedettino, alla fine del Duecento passò alle clarisse e infine, all’inizio del Seicento, ai frati minori riformati. Francescani che abitano ancora oggi la chiesa e l’attiguo convento, e che sono molto impegnati in varie iniziative in collaborazione con diverse associazioni.
Associazioni come la Rete Radie’ Resch, che dal 1964 si occupa di progetti di solidarietà internazionale soprattutto in Medio Oriente; ed è proprio con questa rete che i padri francescani di San Lorenzo hanno organizzato il concerto di beneficenza Musiche e diari di viaggio dall’Età di Mezzo,  allo scopo di raccogliere fondi per creare corridoi umanitari tra la Siria e l’Italia. Oltretutto, il convento ospita una intera famiglia in fuga dalla Siria in guerra. Protagonista della serata, il quartetto Hartmann.

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Chiesa di Sant’Anna in San Lorenzo

Il tema del concerto calza a pennello con la sua ragion d’essere: il viaggio, il cammino, l’incontro tra culture. Qualcosa che il Medioevo conosceva, forse meglio di quanto pensiamo: attraverso il Mediterraneo medievale viaggiavano mercanti che raggiungevano i loro fondachi in Africa e Medio Oriente o lungo la Via della Seta, cavalieri e mercenari chiamati a combattere nei “pellegrinaggi armati” in Terrasanta, religiosi missionari e gruppi di pellegrini ansiosi di camminare nei luoghi calpestati dai piedi di Cristo. I racconti di viaggi, reali o immaginati, erano uno dei generi letterari preferiti dai lettori medievali.
E questo concerto è un appunto un viaggio sia musicale sia narrativo che, attraverso una via lastricata di musiche dal XII al XIV secolo, ci porta da Occidente fino ad un Oriente lontano e immaginato, mischiando la realtà con la fantasia, il Milione dettato da Marco Polo con i racconti ereditati dall’Antichità di popoli mostruosi con testa di cane o con bocca e occhi nel petto, le curiosità “etnografiche” con il simbolo. Percorsi irti di pericoli, da dietro l’angolo possono spuntare da un momento all’altro bande di predoni o i leggendari Assassini (al-Hashīshiyyūn) al comando del Vecchio della Montagna, c’è da attraversare deserti impenetrabili e mari in tempesta, ma ciò non basta a fermare chi viaggia.

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Il Quartetto Hartmann a Sant’Anna in San Lorenzo.

Attraverso voci e strumenti dell’antico Occidente e dell’Oriente moderno, maneggiati con maestria da Carlo Roselli, Daniele Apicella e Orsola Leone, cui si aggiunge per la prima volta il suono vellutato della dilruba indiana suonata dall’archetto di Renata Frana, le sonorità dell’Europa medievale date dalle cansos provenzali, dai Carmina Burana tedeschi o dalle Cantigas de Santa Maria spagnole si fondono con suggestioni provenienti dall’altra sponda del Mediterraneo, disegnando ai nostri occhi un mondo medievale in cui i confini sono molto meno netti di quanto possiamo pensare, e in cui ciò che unisce appare più nitido di ciò che divide. D’altronde, se si chiede a Carlo Roselli, attore, musicista, e leader del gruppo, cosa sia per lui la musica medievale, risponde: «un dialogo col silenzio». Da qualunque parte venga.
Una lezione che potrebbe tornare utile anche per il nostro mondo.

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Buongiorno a tutti! Sono una paleografa con la vocazione per la scrittura e il pallino del Medioevo e delle sue storie. Amo la lettura, la buona musica, la poesia, la filosofia, l'arte, il cinema: in breve, qualunque espressione del buono, del bello e del vero. Nel 2011 ho vinto l'VIII edizione del premio letterario "Il racconto nel cassetto" con il racconto "Il Tamburo delle Sirene", pubblicato dalla Centoautori in "Il Tamburo delle Sirene e altri racconti" (2012). Ho collaborato con il sito di Radio CRC e con il giornale on-line "Citizen Salerno" e ora collaboro con la rivista on-line "Rievocare". Faccio parte del gruppo di living history "Gens Langobardorum" e come rievocatrice indipendente promuovo la Scuola Medica Salernitana, gloria della mia città. Nel 2020 ho pubblicato con la Robin "Mulieres Salernitanae. Storie di donne e di cura".
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